Il Qigong, una delle pratiche più antiche dell’arte energetica cinese, trova oggi un rinnovato senso di attualità, soprattutto per coloro che si dedicano a lavori creativi, performativi o a una vita in cui corpo, mente e spirito sono costantemente in dialogo. In un mondo che accelera i ritmi e disperde l’attenzione, questa pratica millenaria propone un ritorno al centro, all’essenziale, riscoprendo il legame con il proprio respiro e la propria energia vitale.
Molto più che un esercizio fisico, il Qigong è una disciplina olistica che integra movimento, intenzione e respiro, facilitando un contatto profondo con se stessi. Per creativi, artisti, performer o professionisti che si muovono tra intuizione e manifestazione pratica, questa pratica offre uno spazio di radicamento, permettendo di sbloccare l’energia stagnante e di fluire con maggiore presenza nel proprio percorso di vita e lavoro.

Etimologia e Radici Storiche del Qigong: Coltivare l’Energia Vitale
La parola Qigong (氣功) è relativamente recente nella sua forma attuale, comparendo formalmente nel XX secolo, attorno agli anni ’50, quando il governo cinese iniziò a unificare e sistematizzare pratiche tradizionali per promuovere la salute pubblica. Il termine è composto da Qi (氣), che rappresenta il soffio vitale o l’energia che permea ogni aspetto della vita, e Gong (功), che indica abilità coltivata con impegno. Letteralmente, Qigong significa “addestrare il Qi”, un processo di coltivazione e armonizzazione della propria energia vitale.
Le pratiche oggi conosciute come Qigong hanno però origini molto più antiche, risalenti ad almeno 4.000 anni fa. In epoca antecedente la definizione “Qigong”, erano descritte con altri nomi:
- Daoyin (導引): “guidare e condurre”, indicava esercizi fisici e respiratori illustrati nel Daoyin Tu (168 a.C.), una delle prime rappresentazioni grafiche di tali pratiche.
- Tu Na (吐納): tecniche di espirazione e inspirazione per regolare il Qi, menzionate nel Huangdi Neijing, il Canone di Medicina Interna dell’Imperatore Giallo (475-221 a.C.).
- Yangsheng (養生): “nutrire la vita”, un approccio taoista per preservare salute e longevità, che includeva alimentazione, meditazione e movimento.
Filosoficamente, il Yijing (I Ching), “Libro dei Mutamenti”, rappresenta una delle fondamenta del Qigong, descrivendo il movimento costante delle energie tra macrocosmo e microcosmo. La pratica del Qigong si radica quindi nella Medicina Tradizionale Cinese, nel Taoismo, nel Confucianesimo e nelle arti marziali, rappresentando un ponte tra corpo, mente e universo.
I Tre Tesori: Corpo, Respiro e Intenzione
Il Qigong si fonda sui cosiddetti Tre Tesori, pilastri che armonizzano l’essere umano nella sua totalità:
- Jing (精) – Corpo: La dimensione fisica, la base concreta su cui lavorare attraverso movimenti lenti e fluidi che sciolgono tensioni, migliorano la postura e radicano.
- Qi (氣) – Respiro ed Energia: Il respiro è l’elemento ponte tra corpo e mente. Attraverso tecniche specifiche, si permette all’energia vitale di fluire liberamente nei meridiani, nutrendo organi e tessuti.
- Shen (神) – Intenzione e Spirito: La mente quieta e consapevole guida il movimento e il respiro. Questa dimensione tocca il piano spirituale, sviluppando chiarezza, intuizione e serenità.
La pratica del Qigong risponde al principio di unità tra microcosmo e macrocosmo: ogni gesto, ogni respiro non solo riequilibra il corpo, ma lo riporta in sintonia con i ritmi naturali dell’universo.
Alla base del Qigong vi è il concetto di Yangsheng (養生), che significa letteralmente “nutrire la vita”. Questo principio, ben analizzato dal sinologo François Jullien, riflette l’importanza di coltivare il proprio equilibrio vitale con costanza e consapevolezza. Yangsheng non implica un controllo forzato, ma un ascolto attento e naturale dei ritmi del corpo e dell’energia, in sintonia con il mondo circostante. Come afferma Jullien, nutrire la vita significa preservarne la spontaneità e fluidità, evitando eccessi e stagnazioni, per lasciar emergere il potenziale nascosto.
Qigong: Pratica del Tempo e dello Spazio
Una delle caratteristiche più affascinanti del Qigong è la sua capacità di adattarsi ai ritmi naturali del tempo e dello spazio, rispecchiando la ciclicità della giornata e delle stagioni. Così come la giornata segue il suo ritmo circadiano – alba, mezzogiorno, tramonto e notte – anche il Qigong propone pratiche specifiche che rispondono alle diverse esigenze energetiche delle varie fasi del giorno.
- Al mattino: I movimenti sono fluidi ed energizzanti, progettati per risvegliare il corpo e stimolare il flusso del Qi lungo i meridiani. Questa pratica aiuta ad aprire il respiro, a risvegliare la mente e a predisporre il corpo con vitalità per le attività della giornata.
- A mezzogiorno: Quando l’energia raggiunge il suo picco massimo, le pratiche si focalizzano sulla centratura e sull’equilibrio, aiutando a gestire il surplus energetico e a evitare dispersioni. Si tratta di movimenti più radicati, ideali per mantenere la stabilità interiore.
- Al tramonto: Il Qigong accompagna il rilascio delle tensioni accumulate. I movimenti si fanno più morbidi e distensivi, favorendo una transizione armoniosa tra l’attività e il riposo.
- La sera: È il momento dedicato a pratiche più lente e meditative, che preparano il corpo e la mente al rilassamento notturno. Il respiro si approfondisce, l’energia si calma e l’intero sistema si predispone al sonno rigenerante.

Allo stesso modo, il Qigong dialoga con le stagioni dell’anno, ognuna caratterizzata da un’energia specifica:
- Primavera: Nascita e crescita, un risveglio dinamico della vitalità.
- Estate: Espansione e massima apertura dell’energia.
- Autunno: Raccolta e rilascio, un periodo per lasciar andare ciò che non serve più.
- Inverno: Riposo e ritiro, dedicato all’interiorità e alla rigenerazione.
Questa profonda sintonia con i ritmi naturali rende il Qigong una pratica dinamica, capace di sostenere il corpo e l’energia in ogni momento della giornata e in ogni fase dell’anno, favorendo un equilibrio armonico e una connessione consapevole con il mondo circostante.
Qigong e la Connessione tra Corpo e Spazio
Oltre a seguire i ritmi del tempo, il Qigong sviluppa anche la consapevolezza dello spazio in cui il corpo si muove. Questo equilibrio tra presenza fisica e spazialità è particolarmente significativo per chi lavora nell’ambito delle arti performative o visive. Ogni movimento diventa un dialogo silenzioso con lo spazio circostante, migliorando la postura, l’espressione corporea e il senso di armonia tra l’individuo e l’ambiente. Una percezione più profonda del corpo nello spazio favorisce una creatività che si radica e prende forma con naturalezza.”
Benefici Tangibili del Qigong
Praticare regolarmente Qigong, antica disciplina energetica cinese, può apportare numerosi benefici che si riflettono sul piano fisico, mentale ed energetico. Grazie alla sua combinazione armoniosa di movimenti lenti, respirazione consapevole e presenza mentale, il Qigong offre uno strumento prezioso per il benessere personale e la crescita interiore.
- Miglioramento della salute fisica: Il Qigong stimola delicatamente il sistema immunitario, favorisce la circolazione sanguigna e migliora la flessibilità muscolare e articolare. I movimenti fluidi e consapevoli sciolgono le tensioni accumulate nel corpo, facilitando un senso di rilassamento e vitalità. La pratica regolare aiuta a mantenere il corpo agile, prevenendo rigidità e affaticamento.
- Riduzione dello stress: Attraverso il respiro profondo e il ritmo lento dei movimenti, il Qigong contribuisce a regolare il sistema nervoso, inducendo uno stato di calma e chiarezza mentale. Questa pratica offre un antidoto naturale alle pressioni quotidiane, aiutando a ritrovare equilibrio interiore e una maggiore capacità di risposta agli eventi della vita.
- Equilibrio energetico: Il Qigong lavora sul flusso del Qi, l’energia vitale che scorre lungo i meridiani del corpo. Movimenti mirati e la consapevolezza del respiro sbloccano l’energia stagnante, promuovendo un equilibrio armonico che si riflette sul benessere generale e sulla vitalità.
- Focus e creatività: Per chi lavora in ambito creativo, il Qigong è un valido alleato. Aiuta a radicarsi nel momento presente, migliorando la concentrazione e la connessione con il proprio intuito. Questa pratica favorisce la chiarezza mentale e libera blocchi creativi, rendendo più fluido il processo espressivo.
- Connessione con la natura: Il Qigong insegna a sintonizzarsi con i ritmi naturali e a percepire il legame profondo con l’ambiente. Questo risveglio della consapevolezza promuove un senso di appartenenza al mondo e un’armonia interiore che riflette l’equilibrio della natura stessa.
Cosa Succede in una Sessione di Qigong
Una sessione di Qigong, sia individuale che in gruppo, è un’esperienza che unisce movimento, respirazione e consapevozza energetica. Ogni pratica è guidata con un ritmo lento e armonico, affinché corpo, mente e respiro si integrino con naturalezza. Ecco come si struttura generalmente:
- Introduzione e Centramento
La sessione inizia con un momento di quiete: si radica l’attenzione al respiro e alla posizione del corpo, spesso in piedi, con i piedi ben ancorati al suolo (posizione Wuji). Questo favorisce il rilassamento e predispone a un ascolto profondo del proprio Qi. - Riscaldamento con Movimenti Morbidi
I movimenti di riscaldamento, come lo “scuotimento” o il “risveglio energetico”, sciolgono le tensioni e stimolano il flusso del Qi. Tecniche come “Battere il corpo” (Pai Da) aiutano a stimolare i meridiani e migliorare la circolazione energetica. - Pratica dei Movimenti Formali
Vengono eseguite sequenze di movimenti specifici che uniscono respiro e intenzione. Alcune delle forme più diffuse includono:- Ba Duan Jin (Le Otto Pezze di Broccato): otto esercizi tradizionali per rinforzare corpo e mente.
- Zhan Zhuang (Posizione dell’Albero): una pratica statica che sviluppa radicamento e presenza.
- Shibashi (18 Movimenti): movimenti fluidi ideati per rilassare e bilanciare il Qi.
- Lavoro sul Respiro
Il Qigong integra tecniche respiratorie specifiche, come il Tu Na (respirazione profonda e ritmata) o il Fang Song (rilascio e rilassamento con l’espirazione), aiutando a liberare blocchi e a far fluire l’energia vitale. - Visualizzazioni e Intento
Durante i movimenti, viene spesso introdotta la visualizzazione del Qi che scorre attraverso i meridiani, o immagini della natura (es. il vento, il fiume) che aiutano ad armonizzare corpo e mente. - Chiusura e Rilassamento
La sessione si conclude con un momento di rilassamento o meditazione, come il “Ritorno al Centro” (Shou Gong), per sigillare l’energia coltivata e portare uno stato di quiete e integrità nel quotidiano.

Come evidenziano studiosi come Katrin Despeux e Claude-Larre Elisabeth Rochard de Lavallée, il Qigong è un ponte unico tra scienza, filosofia e arte, una pratica che intreccia il corpo, l’energia vitale (Qi) e la consapevolezza, guidando l’individuo verso un’armonia profonda con se stesso e con il mondo circostante. Questa visione rispecchia gli antichi principi taoisti, come quelli espressi nel Daodejing di Laozi: “L’uomo segue la Terra, la Terra segue il Cielo, il Cielo segue il Dao, e il Dao segue la sua spontaneità”.
Il Qigong incarna proprio questo equilibrio naturale, una pratica che va oltre il semplice benessere fisico per diventare un percorso di raffinamento interiore e di sintonia con i ritmi universali. Come afferma Kenneth Cohen, maestro riconosciuto, “il Qigong non è semplicemente una pratica per la salute, ma una filosofia di vita.” Attraverso gesti lenti e respirazione profonda, il Qigong si allinea con l’antica saggezza cinese, offrendo una via per coltivare l’energia vitale e ritrovare un equilibrio dinamico tra macrocosmo e microcosmo.
Nutrire la Vita, Coltivare la Creatività
Il Qigong è una pratica che si muove con grazia tra corpo ed energia, offrendo a chi vive di creatività un’occasione per tornare a sé e nutrire la propria vitalità. In un mondo frenetico, fermarsi per coltivare il proprio Yangsheng, “nutrire la vita”, significa riscoprire un equilibrio che affonda le radici nella cura di sé e nella connessione con ciò che ci circonda. Ogni gesto, ogni respiro, diventa un modo per trasformare tensioni in armonia, blocchi in intuizione e fatica in una presenza rigenerata. Una pratica che, come insegnano i maestri e la saggezza antica, ci guida a fluire con naturalezza nel nostro percorso creativo e umano.
Inizia ora: respira, muoviti, coltiva il tuo Qi.

BIBLIOGRAFIA di base
- Cohen, Kenneth (1997). The Way of Qigong: The Art and Science of Chinese Energy Healing. New York: Ballantine Books.
- Despeux, Katrin (1990). Taiji Quan: Art Martial, Technique de Longévité. Paris: Guy Trédaniel Éditeur.
- Jullien, François (2005). Nutrire la vita. Il senso del nutrimento nella Cina classica. Torino: Einaudi.
- Kohn, Livia (2008). Chinese Healing Exercises: The Tradition of Daoyin. Honolulu: University of Hawaii Press.
- Laozi (trad. Wilhelm, Richard) (2013). Dao De Jing – Il libro della Via e della Virtù. Milano: Adelphi Edizioni.
- Larre, Claude e Rochard de Lavallée, Elisabeth (2002). The Way of Heaven and Earth: Daoist Thought in Classical Chinese Texts. Cambridge: Monkey Press.
- Ni, Hua-Ching (1995). The Book of Changes and the Unchanging Truth. Los Angeles: Seven Star Communications.
- Roth, Harold D. (1999). Original Tao: Inward Training (Nei-yeh) and the Foundations of Taoist Mysticism. New York: Columbia University Press.
- Unschuld, Paul U. (2003). Huangdi Neijing: The Yellow Emperor’s Classic of Medicine. Berkeley: University of California Press.
- Yijing (I Ching), Libro dei Mutamenti (trad. Wilhelm, Richard) (2010). Milano: Adelphi Edizioni.
Credits immagine di copertina: RENE RAUSCHENBERGER da Pixabay